Lo Spirito Santo ha fatto sbocciare un nuovo piccolo fiore nel deserto del mondo: l’Opera Piccola Cafarnao.

Quest’Opera si rivolge ai “piccoli”, invitandoli ad amare sempre più la loro piccolezza e ad offrirla al Signore, affinché la trasformi in qualcosa di grande, a beneficio del mondo intero.

Nel nome del Signore,
Padre e Figlio e Spirito Santo.
Amen.

A tutti i cristiani,
Religiosi, chierici e laici,
Uomini e donne,
A tutti gli abitanti del mondo intero,
Frate Francesco,
Loro servo e suddito,
Manda il Suo riverente saluto,
Augurando vera pace dal cielo
E sincera carità nel Signore.
Poiché sono servo di tutti, sono tenuto a servire a tutti e ad annunciare le fragranti parole del mio Signore.
Considerando, dunque, che a causa della malattia e della debolezza del mio corpo non posso visitare personalmente ciascuno, mi sono proposto con questa lettera e messaggio di farvi giungere le parole del Signore Nostro Gesù Cristo, che è la Parola del Padre, e le parole dello Spirito Santo, che sono spirito e vita.

 

Gesù Cristo nostro Salvatore 

salvati dall’Amore


L’altissimo Padre celeste, per mezzo del Suo Santo angelo Gabriele, annunciò che questo Verbo del Padre, così degno, così Santo e Glorioso, sarebbe venuto nel grembo della santa e gloriosa Vergine
Maria, e dal suo grembo realmente ricevette la vera carne della nostra umanità e fragilità. Lui, che era incomparabilmente ricco, volle scegliere in questo mondo, assieme alla beatissima Vergine sua madre, la povertà. E nell’imminenza della passione, celebrò la Pasqua con i suoi discepoli, e prendendo il pane rese grazie, lo benedisse e lo spezzo dicendo: “Prendete e mangiate, questo è il mio corpo”.
Prendendo poi il calice, disse: “Questo è il mio sangue della nuova alleanza, che sarà sparso per voi e per molti in remissione dei peccati”.
Poi pregò il Padre dicendo: “ Padre,se è possibile, passi da me questo calice”. E il suo sudore divenne simile a gocce di sangue che scorreva per terra.
Tuttavia abbandonò la sua volontà nella volontà del Padre, dicendo: “Padre, sia fatta la tua volontà: non come voglio io, ma come vuoi tu”.
E la volontà del Padre fu che il Figlio suo benedetto e glorioso, che egli ci ha donato ed è nato per noi, offrisse se stesso, mediante il proprio sangue, come sacrificio e vittima sull’altare della croce; non per sé, poiché tutto è stato creato per mezzo di Lui, ma in espiazione dei nostri peccati, lasciando a noi l’esempio, affinchè ne seguiamo le orme. E vuole che tutti ci salviamo per mezzo di Lui e che lo riceviamo con cuore puro e corpo casto. Pochi però sono quelli che lo vogliono ricevere ed essere salvati per mezzo di Lui, sebbene il suo giogo sia soave e il suo peso leggero.


La Via di chi si converte
Amore di Dio


Quelli che non vogliono gustare quanto sia buono il Signore e amano le tenebre più della luce, rifiutandosi di praticare i comandamenti di Dio, sono maledetti; di essi dice il profeta: “Maledetti quelli che si allontanano dai tuoi comandamenti”. Invece quanto sono beati e benedetti quelli che amano e agiscono come il Signore stesso dice nel Vangelo: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore e con tutta la tua mente ed il prossimo tuo come te stesso”. Amiamo, dunque, Dio e adoriamolo con puro cuore e mente pura, poiché egli stesso, ricercando ciò sopra ogni cosa, disse: “I veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità”. Tutti quelli, infatti, che lo adorano, devono adorarlo in spirito e verità. Ed eleviamo a Lui lodi e preghiere giorno e notte, dicendo: “Padre nostro che sei nei cieli”, poiché bisogna che preghiamo sempre, senza stancarci mai.

Vita sacramentale


Dobbiamo anche confessare al sacerdote tutti i nostri peccati e ricevere da lui il corpo e il sangue del Signore nostro Gesù Cristo.
Chi non mangia la sua carne e non beve il suo sangue, non può entrare nel regno di Dio.
Lo deve però mangiare e bere degnamente, perché “chi li riceve indegnamente, mangia e beve la propria condanna, non riconoscendo il corpo del Signore”,cioè non distinguendolo dagli altri cibi.

 

Carità Fraterna


Facciamo, inoltre, frutti degni di penitenza e amiamo il nostro prossimo come noi stessi. E se qualcuno non vuole amarlo come se stesso, almeno non gli faccia del male, ma si sforzi di fargli del bene. Quelli che hanno ricevuto l’autorità di giudicare gli altri, la esercitino con misericordia, così come essi stessi vogliono ottenere misericordia dal Signore.
Infatti, il giudizio sarà senza misericordia per coloro che non hanno avuto misericordia. Abbiamo perciò carità e umiltà, e facciamo elemosine, perché l’elemosina lava l’anima dalle brutture dei peccati. Gli uomini, infatti, perdono tutte le cose che lasciano in questo mondo, ma portano con sé la ricompensa della carità e delle elemosine che hanno fatto, per le quali avranno dal Signore il premio e la degna ricompensa. Dobbiamo anche digiunare e astenerci dai vizi e dai peccati e da ogni eccesso nel mangiare e nel bere. E aderire in tutto alla fede cattolica. Dobbiamo anche visitare frequentemente le chiese e venerare e aver rispetto per i sacerdoti, non tanto per loro stessi, che possono anche essere peccatori, ma per il loro ministero, perché amministrano il santissimo corpo e sangue del Signore nostro Gesù Cristo, che sacrificano sull’altare, ricevono loro stessi e distribuiscono agli altri.
Dobbiamo essere tutti fermamente convinti che nessuno può essere salvato se non per mezzo delle sante parole e del sangue del Signore nostro Gesù Cristo, che i chierici pronunciano, annunziano e amministrano.
Ed essi soltanto debbono amministrarli e non altri.


Esigenze della vita religiosa

Specialmente i religiosi, i quali hanno rinunciato ad occuparsi delle cose del mondo, sono tenuti a fare di più e meglio, senza tralasciare le cose ricordate. Dobbiamo avere in odio i nostri corpi con i vizi e i peccati, perché il Signore dice nel Vangelo: “Tutte le cose cattive, i vizi e i peccati escono dal cuore”. Dobbiamo amare i nostri nemici e fare del bene a quelli che ci odiano. Dobbiamo mettere in pratica i comandamenti e i consigli del Signore nostro Gesù Cristo. Dobbiamo anche rinnegare noi stessi e metterci sotto il giogo del servizio e della santa obbedienza, così come ciascuno ha promesso al Signore. E nessun uomo si ritenga obbligato a obbedire a qualcuno in cosa illecita o peccaminosa. Chi deve esercitare l’autorità è considerato come il più grande, sia come il più piccolo, e il servitore degli altri fratelli. E usi e abbia nei confronti di ciascuno dei suoi fratelli quella misericordia che vorrebbe gli fosse usata qualora si trovasse in un caso simile. Né si adiri con il fratello, se ha commesso una colpa, ma con ogni pazienza e umiltà benevolmente lo ammonisca e lo conforti. Non dobbiamo essere sapienti e prudenti secondo i criteri del mondo, ma piuttosto dobbiamo essere semplici, umili e puri. Teniamo i nostri corpi in umiliazione e dispregio, poiché tutti, per colpa nostra, siamo miserabili e corrotti, fetidi e vermi, come dice il Signore per bocca del profeta: “Io sono un verme e non un uomo, l’obbrobrio degli uomini e scherno del popolo”. Mai dobbiamo desiderare di essere sopra gli altri; piuttosto dobbiamo essere servi e soggetti ad ogni umana creatura per amore di Dio.


Bellezza della vita cristiana.


Su tutti quelli e quelle che si comporteranno così, fino a quando faranno tali cose, perseverando fino alla fine, riposerà lo Spirito del Signore, e farà in essi sua abitazione e dimora. E saranno figli del Padre celeste, del quale compiono le opere.

E sono sposi, fratelli e madri del Signore nostro Gesù Cristo. Siamo sposi, quando, per l’azione dello Spirito Santo, l’anima fedele si congiunge a Gesù Cristo. Siamo suoi fratelli quando facciamo la volontà del Padre suo che è in cielo. Siamo sue madri, quando lo portiamo nel cuore e nel nostro corpo attraverso l’amore e la pura sincera coscienza, e lo generiamo con le sue sante opere, che devono risplendere in esempio per gli altri. Oh, com’è glorioso e santo e grande avere nei cieli un Padre! Oh, com’è santo, consolante, bello e ammirabile avere un tale Sposo! Oh, com’è santo e com’è delizioso, piacevole, umile, pacifico, dolce e amabile e sopra ogni cosa desiderabile avere un tale Fratello e Figlio, che diede la sua vita per le
sue pecore e pregò il Padre per noi, dicendo: “Padre santo, custodisci nel tuo nome quelli che mi hai dato…,Padre, tutti quelli che mi hai dato nel mondo erano tuoi e tu li hai dati a me. E le parole che desti a me, le ho date a loro; ed essi le hanno accolte e veramente hanno riconosciuto che io sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato… Io prego per loro; non per il mondo. Benedicili e Santificali. E per loro io santifico me stesso, affinché siano santificati nell’unità, come lo siamo noi… E voglio, o Padre, che dove sono io, siano anch’essi con me perché vedano la mia gloria nel tuo regno”.
A colui che ha tanto sofferto per noi, che tanti beni ci ha elargito e ci elargirà in futuro, ogni creatura che è nei cieli, sulla terra, nel mare e negli abissi, a Dio renda lode, gloria, onore e benedizione, poiché egli è la nostra virtù e fortezza. Egli che solo è buono, solo altissimo, solo onnipotente, ammirabile, glorioso, e solo santo, degno di lode e benedetto per gli infiniti secoli dei secoli. Amen.


La Via di chi non si converte
Una vita sbagliata


Al contrario, tutti quelli che non vivono in penitenza, e non ricevono il corpo del Signore nostro Gesù Cristo, ma si danno ai vizi e ai peccati, e che camminano dietro la cattiva concupiscenza e i cattivi desideri, e non osservano quelle cose che hanno promesso; quelli che sono schiavi del mondo, degli istinti carnali, degli interessi e preoccupazioni di questo mondo, e delle cure di questa vita, ingannati dal diavolo, di cui sono figli e ne compiono le opere, costoro sono ciechi, perché non vedono la luce vera, il Signore nostro Gesù Cristo. Sono privi della sapienza spirituale, poiché non hanno in se stessi il Figlio di Dio, che è la vera sapienza del Padre. Di essi dice la Scrittura: “La loro sapienza è stata divorata”. Essi vedono, conoscono, sanno e fanno il male e consapevolmente perdono le loro anime. Vedete, o ciechi, ingannati dai nostri nemici, cioè dalla carne, dal mondo e dal diavolo, che al corpo è piacevole fare il peccato ed amaro servire a Dio, poiché tutte le cose cattive, vizi e peccati, escono e procedono dal cuore degli uomini, come dice il Signore nel Vangelo.
E così non avete nulla, né in questo mondo né nell’altro. Credete di possedere a lungo le vanità di questo secolo, ma vi ingannate, perché verrà il giorno e l’ora che non pensate, non conoscete e ignorate.


Misera fine del peccatore


Il corpo si ammala, si avvicina la morte, accorrono i parenti e gli amici dicono: “Su, disponi delle tue cose”. Ecco, la moglie di lui, i figli, i pareti e gli amici, fingono di piangere. Egli, guardandosi intorno, li vede piangere e, mosso da un cattivo sentimento, pensando tra sé dice: “ecco, la mia anima e il mio corpo e tutte le mie cose metto nelle vostre mani”. In verità quest’uomo è maledetto, poiché colloca la sua fiducia e affida la sua anima, il suo corpo e tutti i suoi averi in tali mani. Perciò dice il Signore per bocca del Profeta: “Maledetto l’uomo che confida nell’uomo!”.
E subito fanno venire il sacerdote, che gli chiede: “Vuoi ricevere la penitenza per tutti i tuoi peccati?”
Risponde: “Si”. “Vuoi, nella misura che ti è possibile con i tuoi averi, riparare al male compiuto, alle persone che hai frodate e imbrogliate?” Risponde: “No”. E il sacerdote: “Perché no?” “Perché ho consegnato ogni mio avere nelle mani dei parenti e degli amici”. E incomincia a perdere la parola e così quel misero muore. Ma sappiamo tutti bene, che dovunque e in qualsiasi modo un uomo muoia in peccato mortale, senza pentirsene e senza riparare, se gli è possibile, al male fatto, il diavolo gli rapisce l’anima dal corpo con un’angoscia e sofferenza così grandi, che nessuno può sapere, se non chi ne fa la prova. E tutti i talenti e le autorità e la scienza che credeva di possedere, gli sono portati via. Ha lasciato i suoi beni a parenti e amici; e costoro prendono il suo patrimonio e se lo dividono e poi dicono: “Maledetta sia l’anima sua, poiché poteva darci di più e accumulare ben più di quanto non abbia fatto!”. I vermi divorano il suo corpo; e così perde corpo e anima in questa breve vita e va all’inferno, dove sarà tormentato eternamente.
Io, frate Francesco, il più piccolo servo vostro, vi prego e vi scongiuro, nella carità che è Dio, e col desiderio di baciarvi i piedi, che vogliate ricevere, attuare e osservare queste e le altre parole del Signore nostro Gesù Cristo con umiltà e amore.
E tutti quelli e quelle che di buon animo le accoglieranno e mediteranno e ne invieranno copia ad altri, se in esse persevereranno fino alla fine, li benedica il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo. Amen.

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